Italiano alla DSM
Il Memorandum, l’accordo che riconosce legalmente la DSM da parte dello Stato italiano, stabilisce che la lingua italiana sia considerata la “prima lingua straniera”, insegnata fin dalla prima classe. La maggioranza degli allievi è di nazionalità e madrelingua italiane, pertanto la DSM riserva un’attenzione particolare a questa materia e i docenti sono consapevoli della responsabilità di trasmettere una conoscenza complessiva della cultura italiana.
L’insegnamento della lingua italiana alla DSM segue le linee guida indicate dai programmi ministeriali per la scuola secondaria di I e di II grado. I criteri didattici ne rispettano i contenuti, la metodologia e gli obiettivi; i libri di testo adottati sono scelti tra quelli proposti dalle maggiori case editrici.
Il primo obiettivo è la padronanza della lingua italiana scritta e parlata, anche da parte degli allievi di madrelingua tedesca. Successivamente viene affrontata la conoscenza della letteratura e, più in generale, della cultura italiana. Questo percorso formativo trova una valutazione conclusiva nell’ “esame integrativo” di lingua e letteratura italiana previsto dal Memorandum, che viene sostenuto di fronte a una commissione che comprende un ispettore mandato dal Ministero. Il superamento di questa prova, che integra l’esame di maturità (Abitur), permette l’accesso a tutte le facoltà universitarie in Italia.
Tenuto conto che la maggior parte delle materie scolastiche viene impartita in lingua tedesca, i docenti di italiano si concentrano sull’apprendimento delle strutture della lingua italiana; si dà inoltre ampio spazio alla lettura e all’analisi sia di testi letterari (poesia, romanzi) sia di articoli pubblicati su quotidiani; vengono anche eseguite numerose esercitazioni scritte. A partire dalla classe 9 ha inizio lo studio sistematico della storia della letteratura italiana che si articola negli ultimi quattro anni di corso concludendosi in 12. Oltre all’acquisizione delle competenze linguistiche e letterarie, il lavoro didattico include l’educazione a un pensiero critico capace di approfondimenti, valutazioni e discussioni. L’insegnamento tiene conto anche delle diverse opportunità culturali offerte dalla città, per abituare gli allievi ad approfittare di offerte formative esterne alla scuola.
Poiché la DSM è una “scuola d’incontro”, uno degli obiettivi formativi è quello di insegnare la capacità di mettere in relazione opere e scrittori della letteratura italiana con opere e scrittori di altre lingue e culture. Nel corso dell’ultimo quadriennio vengono individuati autori e tematiche che permettono di stabilire consonanze e di ravvisare differenze di pensiero fra i popoli per approfondire e spiegare le diverse radici culturali con il preciso intento di migliorare la comprensione e la comune intesa tra le diverse comunità che animano la nostra scuola.
Un particolare aspetto dell’insegnamento dell’italiano riguarda gli allievi che non sono di madrelingua italiana. Per questi allievi la scuola prevede, corsi speciali di lingua e grammatica (“IaF” = Italienisch als Fremdsprache) articolati per gruppi di età. L’obiettivo è di permettere a questi allievi di partecipare al più presto alle normali regolari lezioni svolte in lingua italiana e di giungere a un rapido inserimento nella classe, permettendo loro la piena partecipazione alle attività della comunità scolastica.